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Quanta acqua per crescere bene?

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Parla Maurizio Gaido, nefrologo pediatra, struttura complessa nefrologia, dialisi, trapianto Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

 

Buongiorno Dott. Gaido, tu ti occupi della salute dei reni dei bambini, vero?

Si, prevalentemente lavoro nell’ambulatorio di nefrologia del Regina Margherita: i miei pazienti arrivano inviati dal medico di famiglia.

 

Quali sono le motivazioni più frequenti di segnalazione dei bambini?

I colleghi pediatri ci interpellano soprattutto per le infezioni urinarie, le cistiti, la presenza di sangue nelle urine, la microematuria, o la presenza di sabbia o calcoli nei reni, la microlitiasi. In un piccolo numero di casi possono essere la spia di una malattia renale, come la glomerulonefrite, oppure di patologie ereditarie o malformative. Ma nella maggior parte dei casi in realtà sono segnali di uno stile di vita non troppo corretto. Più precisamente mi riferisco alle abitudini alimentari e tra queste forse non è inutile ricordare che una buona salute passa anche attraverso una buona idratazione, soprattutto nell’infanzia! Durante le visite, parlando con le mamme, spesso ci si accorge che un atto naturale, bere acqua, può non essere spontaneo: i bambini tendono a bere solo se hanno sete, ma la sete è un bisogno che si manifesta tardi, quando l’acqua all’organismo manca già, e i reni hanno dovuto concentrare troppo le urine, cioè la pipì è poca e un pò scura. Spesso ci raccontano che i loro figli fanno poche volte al giorno la pipì: la scarsa frequenza dello svuotamento della vescica può anche essere solo un segnale di scarsa idratazione. E’ chiaro che questa è la condizione ideale per lo sviluppo sia delle infezioni urinarie che della renella, la sabbiolina nei reni.

 

Cosa consigliamo, allora, alle nostre famiglie?

Si deve sempre bere almeno 1 litro d’acqua al giorno, anche da piccoli, acqua oligominerale con residuo fisso inferiore a 100 mg/litro. I bambini ed i ragazzi passano molto tempo a scuola: secondo me, è proprio lì che possiamo diffondere delle buone abitudini alimentari, rendendo disponibile della semplice acqua naturale da bere negli intervalli tra le lezioni. Ti dico di più, credo che la scuola dovrebbe incoraggiare questa che è una semplice ed efficacissima pratica di educazione sanitaria

 

 Laura Clarici