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Andiamo a scuola… di schiena

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Dott.ssa Gabriella Naretto, tu sei una fisioterapista che si occupa di riabilitazione ortopedica presso il Regina Margherita, vero?

Si, e con grande soddisfazione!

 

Quindi sei la persona giusta per parlare delle schiene dei nostri bambini?

In tal caso, iniziamo con  un po’ di presentazioni: si chiama “schiena” quella parte del nostro corpo posta sul retro del busto. In medicina la schiena è un pochino più complicata, soprattutto perché si compone di colonna vertebrale + muscoli dorsali + legamenti. E’ una struttura molto mobile, assomiglia ad una specie di catena più che ad un bastone rigido, ed è proprio per questo esposta al rischio di danneggiarsi a volte in modo irreparabile.

 

Quando capitano traumi?

In realtà, le cause di danno alla colonna sono raramente traumatiche, più spesso hanno una partenza decisamente meno grave, ovvero posturale.

 

Cosa significa?

Si definisce postura la posizione assunta dal corpo umano nello spazio, in relazione ai segmenti corporei, innanzitutto i 4 arti. La corretta postura altro non è che la posizione più idonea tenuta dal nostro corpo per attuare tutte le funzioni antigravitarie – i movimenti di tutti i giorni! – con il minor dispendio energetico.  Il nostro corpo è organizzato su delicati equilibri che permettono di mantenere le diverse posizioni nello spazio. Questo è permesso da un complesso sistema di forze attive (muscolari) e passive (ossa, articolazioni, legamenti) che, in equilibrio tra loro, mantengono l’architettura del nostro magico quanto complesso corpo.

 

Una bella favola …

Già, ma come in tutti gli equilibri delicati, basta poco perché si alterino: una postura mantenuta in modo scorretto, se da un lato aumenta il dispendio energetico, la fatica, perché i muscoli si trovano a lavorare in modo anomalo, dall’altro va da influenzare le strutture che passivamente contribuiscono a tenere insieme ossa e muscoli. Allora voi mi dite: ma con tutte queste forze naturali che compongono la colonna vertebrale, com’è possibile danneggiarla “stando storti”? Il problema è proprio qui: queste strutture sono tessuti “vivi”. Essi, rispondendo alle richieste di modificazione delle posizioni da mantenere, correggono la propria lunghezza ma poi tendono a fissarsi sulla nuova posizione.

 

Alludi a tutte le ore che i ragazzi passano seduti?

Se un bambino tiene per diverse ore al giorno la schiena storta potrebbe indurre delle modificazioni posturali che tendono a fissarsi. In un mondo ideale, ogni bambino dovrebbe poter modificare il proprio banco sulle sue misure di altezza e lunghezza della colonna e la propria sedia sulla lunghezza delle gambe. Ma ciò non è pensabile, anche se in alcuni (pochi) casi si chiede alle scuole di modificare il banco. In realtà, si può pensare comunque che i banchi standard possano andare bene, salvo qualche eccezione, ma diventa FONDAMENTALE educare i nostri piccoli a mantenere una corretta posizione, non tanto per il galateo, quanto per il benessere della loro colonna. I nostri figli stanno ore ai banchi, alla scrivania e poi, per distrarsi, alla Play station!! Assumendo posture strane…altro che scoliosi!! Allora, dopo un po’ di ore di studio ci si deve sgranchire con una passeggiata, un po’ di sport, o, se si sta in casa, qualche sano stiracchiamento. Per giocare alla Play o a giochi in cui si sta molto fermi, mantenere una posizione allineata e corretta è necessario.

 

Quindi possiamo dire il famoso “almeno stai dritto”!!??

Si, ma non troppo, non impettito come un piccolo soldato: dritto vuol dire con la schiena allineata, le spalle alla stessa altezza; vuol dire scrivere con il foglio davanti agli occhi, e non di lato, con la testa flessa in avanti ma gli occhi orizzontali, e MAI coricati su un braccio con la testa tutta storta!! Questa è prevenzione delle scoliosi correlate alle posture scorrette. E allora, ora che abbiamo preso una mini-lezione su come funziona la schiena, abbiamo un motivo in più per ricordare ai nostri ragazzi quanto sia importante prendersi cura di quello strumento affascinante, perfetto, ma anche un po’ delicato, che è il nostro corpo.

 

Laura Clarici